UN VIAGGIO FANTASTICO PER NOI ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA DE SANCTIS
Noi alunni delle classi 1 A e 1 B della scuola secondaria di primo grado Parisi-De Sanctis studiando in storia la civiltà araba ci siamo incuriositi e abbiamo voluto approfondire la nostra conoscenza attraverso un incontro con una ragazza di nome Amal di origine marocchina ma che vive in Italia da 20 anni. Amal è arrivata nel nostro paese perché suo padre viveva già da tempo in Italia per lavoro. Quando si è trasferita qui da noi aveva 7 anni e lei ricorda con piacere le sue prime impressioni: il nostro paese era proprio come se lo aspettava con molto verde e caldo. Ha dei bei ricordi della sua infanzia, in Italia ha frequentato la scuola dalla seconda elementare e ci racconta come sia diversa l’istruzione e l’educazione tra il nostro e il suo paese. In Marocco sono obbligatorie solo le scuole elementari, da noi invece è obbligatorio frequentare la scuola fino all’età di 16 anni. Ciò che ci ha colpito è stato ascoltare quanto sia rigida l’istruzione in Marocco: lì si utilizzano ancora le bacchette di legno quando un alunno è poco corretto. Amal, oggi vive a Milano ed è molto contenta di aver studiato in Italia, si è laureata a Novara e lavora come infermiera da 4 anni. Ha tanti amici italiani e le piace tantissimo la pizza. Lei ha viaggiato molto, ha visitato l’Irlanda, i Paesi Bassi, la Francia e la Spagna; parla molte lingue: il francese, l’arabo, l’inglese, lo spagnolo e naturalmente l’italiano.
Amal ci ha parlato del suo paese e delle lingue che si parlano: il marocchino, che è la lingua ufficiale, e il francese, che è la loro seconda lingua, infatti lì le materie scientifiche si studiano in francese. Poi ci ha parlato della sua bandiera tutta rossa con una stella verde a cinque punte, queste rappresentano i 5 pilastri dell’Islam. Ci ha spiegato che in Marocco è ancora in vigore la Monarchia costituzionale, e che la loro moneta è il Dirham, il valore più basso corrisponde a circa 10 centesimi, mentre la moneta con il valore più alto è pari ai nostri 20 Euro. Ci spiega che nel suo paese la religione è quella islamica e il loro libro Sacro è il Corano.
Pensate, abbiamo scoperto che i nostri paesi hanno in comune una favola, Aladin! A lei questa cosa è piaciuta tanto ed anche a noi. Abbiamo anche scoperto che i nostri paesi hanno dei giochi in comune che non sono quelli elettronici perché quelli sono scontati, ma parliamo di giochi che facevano i nostri genitori e che in Marocco invece fanno i bambini ancora oggi: il gioco della campana, delle biglie, la trottola mentre i maschietti si divertono a costruire con dei fil di ferro delle macchinine. A proposito di macchine…..Amal ci ha raccontato che in Marocco per spostarsi nelle città, i mezzi più utilizzati sono i taxi rossi, ma solo in città; chi volesse viaggiare deve servirsi degli autobus e dei treni. Ma sorpresa di tutte le sorprese, soprattutto nelle piccole città si utilizzano come mezzo di trasporto ancora la carrozza con i cavalli.
Non potevano mancare naturalmente la descrizione dei piatti principali tra i quali spicca il Cous Cous, del quale ci ha fatto anche la descrizione di come si cucina; ha parlato anche dei dolci tradizionali: rfissa, fakkas, chebakia. Amal ci ha spiegato che in Marocco c’è l’usanza di mangiare con le mani, ma non è obbligatorio, naturalmente per le zuppe si utilizza il cucchiaio. Ci ha descritto i vari oggetti che si adoperano in cucina tra i quali c’è una particolare teiera con la quale loro preparano un buon tè verde alla menta.
Un altro argomento molto interessante di cui ci ha parlato riguarda le loro festività sia religiose che civili. La più importante è il Ramadan che consiste in un mese sacro in cui i musulmani si dedicano alla preghiera e al digiuno dall’alba fino al tramonto (solo i bambini, gli anziani e le donne incinta non lo fanno) e una festa con cadenza lunare per ricordare il sacrificio di Abramo in cui viene sacrificato un montone proprio come dice il Corano ma che si può trovare paragone anche con la Bibbia.
Molto interessante è stata anche la descrizione del tipico matrimonio marocchino che si svolge prima a casa della sposa e poi in quella dello sposo; quest’ultima è la festa più importante che dura un arco di tempo che va dal pomeriggio fino alla mattina seguente. Si susseguono poi vari festeggiamenti tra i quali c’è tutta una particolare preparazione della sposa la quale cambia ben 7 abiti tutti bellissimi e molto colorati. Tra questi non devono mancare l’abito di color bianco, che è quello tradizionale, ma anche quelli rosso e verde che rappresentano i colori della loro bandiera. Tutti gli altri abiti possono avere colori scelti dalla sposa in base al suo gusto.
L’incontro con Amal per noi è stato davvero un’esperienza bellissima, ricca di emozioni e curiosità che ha permesso ai nostri compagni di origine marocchina di rivivere le loro tradizioni e la loro cultura mentre a noi ragazzi italiani di compiere un viaggio fantastico attraverso il suo racconto.
Alla fine di questo incontro, gli alunni delle classi 1A e 1 B, salutano Amal e la ringraziano con queste parole
SHUKRAAN EALAA HADHIH ALTAJRIBAT ALRRAYIEA (grazie per questa bella esperienza).
GLI ALUNNI DELLA 1B
ATTI ZARA
DI GIOIA LUIGI